La gravidanza biochimica è un termine che negli ultimi anni si sta facendo sempre più comune ma che non tutte le donne conoscono, perché se ne parla ancora poco. Si tratta, in effetti, di un evento abbastanza frequente e doloroso da affrontare da un punto di vista psicologico, ma non ancora abbastanza conosciuto. E’ una condizione che si verifica poco dopo il concepimento, con un test di gravidanza che risulta positivo, ma dove la gravidanza si interrompe in brevissimo tempo.
In sostanza è una gravidanza che è effettivamente cominciata, tanto che il test di gravidanza, laddove fatto, risulta positivo, ma poi si verifica un aborto precoce (anche prima della quinta settimana).
Nella maggior parte dei casi, semplicemente, la donna non si accorge neppure di essere incinta e pensa solo ad un lieve ritardo nelle mestruazioni. Più drammatico è invece l’impatto per la donna che desidera diventare mamma, effettua il test di gravidanza che risulta positivo e poi subisce l’aborto precoce.
Il nome “gravidanza biochimica” è dovuto al fatto che la gestazione comincia a tutti gli effetti e quindi nel corpo della donna si rinviene la beta HCG, ormone della gravidanza, per cui il test di gestazione se effettuato risulta positivo.
Le cause della gravidanza biochimica e la fertilità
La gravidanza biochimica si interrompe rapidamente a causa di anomalie nei cromosomi del feto o anomalie nell’utero della donna. Anche stress, alcol e fumo, condizioni di vita dei genitori possono influire sulla probabilità che non avvenga l’impianto dell’embrione nell’utero della donna. In ogni caso questa condizione non ha alcuna ripercussione sulla possibilità per la donna di restare incinta in futuro, quindi non influenza la fertilità femminile.
I sintomi della gravidanza biochimica
Questo tipo di gravidanza è molto diffusa, secondo le statistiche (che però sono imprecise perché spesso la donna non realizza di essere incinta). Da una a tre gravidanze su quattro possono interrompersi precocemente.
Come abbiamo detto, spesso la donna non si rende conto di aver cominciato la gravidanza perché l’aborto spontaneo avviene così rapidamente che non realizza di essere incinta. Mancano, quindi, sintomi precisi della gravidanza biochimica, a meno che non si effettui un test per la gestazione. Potrebbe verificarsi un lieve ritardo nelle mestruazioni (dovuto alla gravidanza) che però si conclude con l’aborto.
Come affrontarla?
Se dal punto di vista fisico questa condizione non ha alcun impatto sul corpo della donna, che spesso non si rende conto di essere incinta, dal punto di vista psicologico l’impatto può essere devastante, specie se la donna sta cercando di restare incinta ed ha fatto il test. Anche in questi casi, stare male, soffrire è perfettamente normale, ed è del tutto legittimo ricercare supporto psicologico, se se ne ha bisogno, specialmente se si sta cercando da tempo di avere un bambino. Bisogna però tenere presente che la gravidanza biochimica non impatta sulla fertilità e quindi tentare ancora, finché non si riesce a restare incinta.