Ascoltare musica in gravidanza
Con questo articolo vogliamo parlare degli effetti benefici sul bambino derivanti dall’ascolto di musiche in gravidanza.
Il feto, all’interno del suo piccolo mondo nel pancione della mamma, è recettivo già dai primi mesi. Egli percepisce le carezze della mamma, la sua voce affettuosa… ma soprattutto, percepisce tutti i suoni esterni.
Fin dalla sedicesima settimana, una delle cose a cui il piccolo reagisce subito è il suono della musica. Infatti, al presentarsi dei suoni della musica, il feto risponde allo stimolo muovendo la bocca.
Per molti decenni, diversi ricercatori hanno studiato gli effetti della musicoterapia sulle donne in dolce attesa e sui piccoli nel pancione. Questi studi hanno sottolineato che la musica può avere diversi effetti benefici su entrambi.
Infatti, la musica non è soltanto piacevole da ascoltare. Innanzitutto, aiuta a rinforzare il legame tra la mamma e il suo piccolo, favorendone serenità ed equilibrio. Inoltre, diversi studi hanno provato che le mamme che ascoltano musiche in gravidanza presentano livelli di ansia e di stress inferiori, rispetto a quelle che non lo fanno. Altri studi, invece, confermano che un benessere aggiuntivo sulle mamme è quello di influire sull’abbassamento della pressione arteriosa. Questo può essere molto utile per evitare diversi tipi di malattie nelle quali si può incorrere durante la gravidanza.
Per quanto riguarda il bambino, invece, ascoltare la musica durante la gravidanza può aiutare a favorire lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso, così come a connettere i neuroni, a migliorare i tempi di attenzione e le abitudini del sonno del piccolo. Negli ultimi mesi di gravidanza, addirittura, far ascoltare musica al piccolo può aiutare a conferire un senso di sicurezza e a sviluppare le prime competenze linguistiche (aiutando a prevenire la dislessia).
Musiche in Gravidanza: Quale ascoltare?
Naturalmente, ascoltare la musica preferita della mamma può risultare molto benefico sia a lei che al piccolo nel pancione. Se la musica ascoltata trasmette noia, naturalmente, gli effetti positivi su entrambi verranno meno.
Ma ci sono determinati tipi di musica che possono essere particolarmente efficaci. Sicuramente, la musica classica e quella new age, tranquillizzanti e a bassa frequenza, sono quelle privilegiate. Alcuni autori sono considerati più adatti rispetto ad altri, come ad esempio Mozart o Vivaldi. Questo perché, monitorando gli effetti sul feto all’ascolto delle loro opere, si è constatata una riduzione dell’attività motoria scoordinata e una costanza della frequenza cardiaca.
Musiche da evitare, invece, sono ad esempio l’hard rock o il metal. Ma soprattutto, bisogna evitare i brani che possano suscitare nella madre dei ricordi tristi, spiacevoli o che comunque le trasmettano inquietudine.
Ad ogni modo, ci sono diversi autori di musica classica consigliati per i diversi momenti della gravidanza. Vediamo di quali si tratta nel particolare:
Musica consigliata dal primo al terzo mese di gravidanza:
- Shubert
- Vivaldi
- Mozart
- Haendel
I loro brani, di genere barocco, si avvicinano particolarmente al ritmo dei battiti del cuore. E’ per questo che sono particolarmente indicati per il primo trimestre.
Musica consigliata dal quarto al sesto mese di gravidanza:
- Chopin
- Dvorak
- Brahms
- Satie
Essendo di genere particolarmente rilassante, i brani di questi autori sono perfetti per infondere al feto tranquillità e serenità.
Musica consigliata dal settimo al nono mese di gravidanza:
- Bach
- Chopin
- Čajkovskij
- Debussy
- Reger
Nell’ultimo periodo di gravidanza, questi autori sono particolarmente consigliati per alternare un ritmo più rilassante ad uno un po’ più vivace.
Ascoltare musica dopo il parto
L’ascolto della musica continua a mantenere un ruolo importante anche dopo il parto. Infatti, l’ascolto continuerà a portare molti benefici al bambino, anche dopo essere uscito dal pancione della mamma.
La prima cosa da considerare è che ascoltare musica rappresenta, innanzitutto, un importante momento di condivisione tra il piccolo, la mamma e il papà. Inoltre, diversi studi hanno confermato che l’ascolto della musica può favorire, nel neonato, lo sviluppo delle capacità cognitive, linguistiche e dell’apprendimento in generale.
A livello sensoriale, il bambino acquisisce il senso del ritmo, che è importante non soltanto in campo artistico e musicale, ma anche per comprendere il linguaggio.
Altro aspetto importante, è quello del movimento. Allo scorrere delle note, il piccolo inizierà a sperimentare tanti piccoli movimenti in concomitanza con la musica. A tale proposito, è importante non forzarlo con gesti artificiosi, ma lasciare che agisca con naturalezza. (Questo, naturalmente, non significa che la mamma non possa ballare al suono della musica col suo bimbo in braccio!)
Per tutte queste ragioni, è importante includere nella giornata del bambino dei momenti di ascolto.
Ci sono molti modi per introdurre la musica nella quotidianità del piccolo. Ad esempio, ascoltare dei brani rilassanti di sera, può aiutarlo a distendersi prima della nanna e a produrre gli effetti positivi precedentemente elencati. Ma, naturalmente, è possibile creare dei momenti di ascolto e condivisione musicale anche nei vari momenti della giornata, senza però esagerare.
Ricordiamo, infatti, che esagerando con lo stimolo musicale, si finirebbe per produrre effetti negativi piuttosto che positivi.
Quale musica far ascoltare ai neonati?
Anche in questo caso, la prima cosa da tenere in considerazione è che i brani scelti debbano portare sensazioni positive ai genitori. Se un determinato brano annoia la mamma, quello che arriva al bambino è soltanto la noia! Dunque, non l’ascolto non produrrà alcun effetto benefico.
Detto questo, teniamo presente che sicuramente ci sono generi musicali più adatti rispetto ad altri. Come durante la gravidanza, infatti, sono da prediligere musica classica, leggera, jazz o comunque musiche dai toni non troppo forti. I brani che vanno evitati sono appunto quelli troppo forti (ad esempio la musica elettronica), ma anche quelli commerciali. Perché? La musica di un certo tipo, ad esempio quella elettronica appunto, può provocare stati di inquietudine e aumentare l’agitazione.
La musica commerciale, invece, può essere ascoltata ovunque visto che passa spesso in radio. A questo punto, quindi, quello che dovrebbe essere un momento di condivisione musicale con mamma e papà, diventa una cosa aperta a tutti.
Il volume
I neonati hanno un udito molto delicato, perciò è molto importante prestare attenzione al volume della musica che vogliamo fargli ascoltare. Inoltre, con un volume troppo alto, si potrebbe rischiare di spaventarli o addirittura traumatizzarli. Con un po’ di accortezza, non sarà molto difficile trovare il volume giusto per far sì che il piccolo si rilassi e goda pienamente il suono delle note.
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